La poesia "Notte di maggio" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti e fa parte della raccolta L'allegria, nella sezione Ultime.
Indice
Testo
Il cielo pone in capoai minareti
ghirlande di lumini.
Analisi del testo e commento
Questa poesia è stata scritta poco prima della guerra (come Fase d'Oriente, Tramonto, Fase, Silenzio) e, come affermava il poeta, erano brevi e allo stesso tempo così profonde perché "alcuni vocaboli deposti nel silenzio come un lampo nella notte, un gruppo fulmineo d’immagini, mi bastavano a evocare il paesaggio sorgente d’improvviso ad incontrarne tanti altri nella memoria". In questa Notte di maggio, ad esempio, gli bastava osservare le luci parigine nel buio per ricreare il miraggio della sua terra natia: Alessandria d'Egitto. Ad Ungaretti sono bastati 3 versi per esaltare la fede e la speranza.Notte di maggio = maggio potrebbe essere il mese in cui ha scritto questa poesia oppure il mese che egli ricorda. Di certo è che il paesaggio che egli rievoca è la visione notturna di Alessandria d'Egitto vista dall'alto.
Il cielo pone in capo = sta a significare che il cielo, come fosse una figura umana, pone delle ghirlande di lumini sopra i minareti.
Minareti = sono le torri presenti in quasi tutte le moschee (vedi foto in alto) e, come il campanile cristiano, vengono usate per richiamare alla preghiera i devoti di Allāh.
Ghirlande di lumini = cioè stelle che si dispongono a ghirlanda quasi ad omaggiare quei luoghi di culto che si protendono verso il cielo fondendosi con esso.
Figure retoriche
Personificazione = "il cielo" (v.1). Perché gli viene associato il verbo "pone".Iperbato = (vv. 1-3). Così sarebbe dovuta essere la frase senza spezzettatura "Il cielo pone ghirlande di lumini in capo ai minareti".