Qui di seguito trovate tutte le figure retoriche del ventesimo canto del Purgatorio. Questo canto inizia con un'invettiva contro la lupa, simbolo dell'avarizia. A essa fa eco la voce di un'anima che celebra tre esempi famosi di povertà e di liberalità: è Ugo Capeto, re di Francia, fondatore della dinastia capetingia. I due pellegrini, che hanno ripreso il cammino al termine delle parole di Ugo, all’improvviso sentono il monte tremare: tutte le anime intonano all’unisono l’inno di gloria a Dio fin quando il terremoto non cessa. Per una migliore comprensione del testo vi consigliamo di leggere la parafrasi del Canto 20 del Purgatorio.
Le figure retoriche
‘l piacer mio = anastrofe (v. 2). Cioè: "il mio desiderio".Non sazia la spugna = anastrofe (v. 3). Cioè: "la spugna non sazia, non piena d'acqua".
‘l duca mio = anastrofe (v. 4). Cioè: "il mio duca".
Per li / luoghi = enjambement (vv. 4-5).
Come si va per muro stretto a’ merli = similitudine (v. 6). Cioè: "come si va in uno stretto muro di cinta rasentando i merli".
Maladetta sie tu = anastrofe (v. 10). Cioè: "Che tu sia maledetta".
Fame sanza fine cupa = iperbole (v. 12). Cioè: "fame eterna e profonda".
O ciel = apostrofe (v. 13).
Lenti e scarsi = endiadi (v. 16)
Piangere e lagnarsi = endiadi (v. 18).
Come fa donna che in parturir sia = similitudine (v. 21). Cioè: "come fa una donna che sta per partorire".
Povera fosti tanto = anastrofe (v. 22). Cioè: "Fosti tanto povera".
Con povertà volesti anzi virtute che gran ricchezza posseder con vizio = chiasmo (vv. 26-27). Cioè: "preferisti essere virtuoso nella povertà, piuttosto che possedere con disonestà grandi ricchezze".
Sola / tu = enjambement (vv. 35-36).
Lo cammin corto = anastrofe (v. 38). Cioè: "il breve viaggio".
Tanta / grazia = enjambement (vv. 41-42).
A lui che tutto giuggia = perifrasi (v. 48). Cioè: "colui che tutto giudica, Dio".
Chiamato fui = anastrofe (v. 49). Cioè: "fui chiamato".
Figliuol fu’ io = anastrofe (v. 52). Cioè: "io fui figlio".
D’amici pieno = anastrofe (v. 57). Cioè: "pieno d'amici".
Sangue mio = anastrofe (v. 62). Cioè: "mio sangue, discendenza".
Peccato e onta = endiadi (v. 76). Cioè: "peccato e vergogna".
Patteggiarne come fanno i corsar de l’altre schiave = similitudine (v. 81). Cioè: "come fanno i corsari quando vendono schiave qualsiasi".
O avarizia = apostrofe (v. 82).
L’ira tua = anastrofe (v. 96). Cioè: "la tua ira".
Sposa de lo Spirito Santo = perifrasi (vv. 97-98). Per indicare Maria.
Verso me volger = anastrofe (v. 99). Cioè: "volgere verso me".
Traditore e ladro e paricida = enumerazione (v. 104).
Voglia sua = anastrofe (v. 105). Cioè: "sua voglia".
L'ira / di Iosuè = enjambement (vv. 110-111).
Come cosa che cada = similitudine (v. 127). Cioè: "come se franasse".
Onde mi prese un gelo qual prender suol colui ch’a morte vada = similitudine (vv. 128-129). Cioè: "allora raggelai come colui che sta per morire".
Immobili e sospesi = endiadi (v. 139). Cioè: "immobili e con il fiato sospeso".
Come i pastor che prima udir quel canto = similitudine (v. 140).
Timido e pensoso = endiadi (v. 151).