Qui di seguito trovate tutte le figure retoriche del quarto canto del Paradiso. In questo canto Beatrice scioglie i dubbi di Dante riguardanti il merito della volontà che diminuisce quando è generata dalla violenza altrui e se le anime facciano ritorno alle stelle come affermato da Platone. Alla fine del canto Dante ha un nuovo dubbio: le opere di bene possono sostituire i voti pronunciati? Per una migliore comprensione del testo vi consigliamo di leggere la parafrasi del Canto 4 del Paradiso.
Le figure retoriche
Intra due cibi, distanti e moventi d’un modo, prima si morria di fame, che liber’omo l’un recasse ai denti;sì si starebbe un agno intra due brame di fieri lupi, igualmente temendo; sì si starebbe un cane intra due dame = similitudine (vv. 1-6). Cioè: "Tra due cibi ugualmente distanti e stimolanti, un uomo libero morirebbe di fame prima di portarsene uno alla bocca; ugualmente un agnello rimarrebbe immobile tra la voracità di due lupi selvaggi, avendone paura nella stessa misura; allo stesso modo farebbe un cane da caccia tra due daini".Due brame / di fieri lupi = enjambement (vv. 4-5).
Beatrice qual fé Daniello, Nabuccodonosor levando d’ira, che l’avea fatto ingiustamente fello = similitudine (vv. 13-15). Cioè: "Beatrice si comportò come il profeta Daniele quando placò l'ira di Nabucodonosor, che lo aveva reso ingiustamente crudele".
Sé stessa lega = anastrofe (v. 18). Cioè: "frena se stessa".
Tornarsi l’anime = anastrofe (v. 23). Cioè: "l'anime ritornare".
D’i Serafin colui che più s’india = perifrasi (v. 28). Per indicare tutti coloro che si affidano a Dio.
Sortita / sia = anastrofe e enjambemen (vv. 37-38). Cioè: "sia destinata".
E l’altro che Tobia rifece sano = perifrasi (v. 48). Per indicare Raffaele.
A la sua stella riede = anastrofe (v. 52). Cioè: "torna alla sua stella".
In alcun vero suo arco percuote = metafora (v. 60). Cioè: "forse il suo ragionamento colpisce una parte di verità, non è lontano dalla verità".
Torse / già = enjambement (vv. 61-62).
Argomento / di fede = enjambement (vv. 68-69).
Ma fa come natura face in foco, se mille volte violenza il torza = similitudine (vv. 77-78). Cioè: "ma agisce come la natura del fuoco che tende a salire verso l'alto, anche se mille volte la violenza del vento lo spinge in basso".
Per che, s’ella si piega assai o poco, segue la forza; e così queste fero possendo rifuggir nel santo loco = similitudine (vv. 79-81). Cioè: "Dunque, se tale volontà cede tanto o poco, asseconda la violenza; e così queste anime fecero quando ebbero la possibilità di tornare al loro monastero".
Se fosse stato lor volere intero, come tenne Lorenzo in su la grada, e fece Muzio a la sua man severo = similitudine (vv. 82-84). Cioè: "Se la loro volontà fosse stata integra, come quella che mantenne san Lorenzo sulla graticola e quella che indusse Mucio Scevola ad essere drasticamente giusto con la sua mano".
Ricolte / l’hai = anastrofe ed enjambement. Cioè: "l'hai comprese".
Addivenne / che = enjambement (vv. 100-101).
Si fé di quel che far non si convenne; come Almeone, che, di ciò pregato dal padre suo, la propria madre spense, per non perder pietà, si fé spietato = similitudine (vv. 102-105). Cioè: "si fece controvoglia ciò che non bisognava fare; come fece Alcmeone, che, su richiesta del padre, uccise la propria madre, e mostrandosi devoto diventò spietato".
Al voler si mischia = anastrofe (v. 107). Cioè: "si mescola alla volontà"
Fanno / sì = enjambement (vv. 107-108).
Cotal fu l’ondeggiar del santo rio ch’uscì del fonte ond’ogne ver deriva = metafora (vv. 115-116). Cioè: "Questo fu il fluire abbondante e scorrevole del santo fiume che sgorgò dalla sorgente da cui derivano tutte le verità".
Del fonte ond’ogne ver deriva = perifrasi (v. 116). Per indicare Dio.
O amanza del primo amante, o diva = perifrasi (v. 118). Per indicare Beatrice, la prediletta, e il primo amante, cioè Dio.
Quei che vede e puote = perifrasi (v. 123). Per indicare Dio, cioè colui che tutto vede e tutto può.
Posasi in esso, come fera in lustra = similitudine (vv. 127-128). Cioè: "Esso riposa in quella verità, come una belva nella sua tana".
Giunto l’ha = anastrofe (v. 128). Cioè: "l'ha raggiunta".
A guisa di rampollo = similitudine (v. 130). Cioè: "come il germoglio della pianta".
A piè del vero il dubbio = ellissi (v. 131). Cioè: "ai piedi della verità nasce il dubbio".
Pieni / di faville d’amor = enjambement (vv. 139-140).