La Reggia di Caserta è una residenza reale, storicamente appartenuta ai Borbone delle Due Sicilie, che si trova a Caserta (capoluogo di provincia della regione Campania, Italia). È una delle più celebri e importanti costruzioni monumentali d'Europa.
Indice
Descrizione
La Reggia di Caserta ha una pianta rettangolare articolata su corpi di fabbrica affacciati su quattro grandi cortili interni e si estende su una superficie di circa 47.000 metri quadrati, che la rende di gran lunga la residenza reale più estesa del mondo: la sua lunghezza è di 247 metri, la sua larghezza è di 190 metri ed è alta 41 metri. È un edificio a cinque piani: terreno, mezzanino, piano nobile, secondo piano e attico, oltre a un piano sotterraneo (usato per cantine, cucine, officine). Comprende 1200 locali destinati ad ospitare ogni comodità del sovrano e la sua corte, anche se solo 134 erano occupate dalla famiglia reale; inoltre ci sono 34 scale e 1742 finestre.Tra gli ambienti più suggestivi ed eleganti vi sono i due vestiboli d'ingresso: il vestibolo inferiore e il vestibolo superiore. Poco dopo il portone d’entrata ci si trova di fronte al vestibolo inferiore, in cui si trova la galleria interna, e da uno dei cortili si accede al teatrino di corte. Quest'ultimo è costruito in modo che il palcoscenico abbia come fondale la straordinaria prospettiva offerta dai giardini: questi infatti si sviluppano per 3,3 chilometri con una serie di vasche, cascate e fontane decorate con statue raffinatamente costruite, molte delle quali rappresentano personaggi della mitologia classica (eroi e divinità). Salendo le grandi scalinate d'onore parallele si giunge al vestibolo superiore che dà l'accesso alla grandiosa ed elegantissima Cappella Palatina (per le funzioni religiose), agli sfarzosi appartamenti reali e all'immensa sala del trono riccamente decorata. Il complesso termina con una spettacolare fontana, con una grande cascata da cui l'acqua scorre ad alimentare tutti i giochi d'acqua del giardino e da cui gode una vista eccezionale dell'insieme, chiuso dalla maestosa facciata del palazzo reale.
Scalone d'onore - Reggia di Caserta |
Sala del trono - Reggia di Caserta. Di Tango7174 - Opera propria, CC BY-SA 4.0 - Wikimedia |
Il parco reale - Reggia di Caserta |
Fontana di Diana e Atteone - Reggia di Caserta |
Storia
Nel 1751 re Carlo di Borbone acquistò una villa vicino al centro abitato di Caserta: il palazzo era completamente in rovina e abbandonato così come gli estesi giardini, ma i dipinti e le statue lasciavano intendere che era una splendida dimora. La sua idea era quella di istituire in questo luogo il nuovo centro amministrativo del regno, a distanza di sicurezza dalle eruzioni del Vesuvio e dagli attacchi dei pirati. Era destinata a rivaleggiare con le altre residenze reali europee e voleva che venisse presa a modello per imponenza e ispirazione la Reggia di Versailles di Luigi XIV di Borbone, detto il Re Sole o Luigi il Grande.Affidò il progetto della Reggia all'architetto e pittore Luigi Vanvitelli, figlio del pittore olandese Gaspar van Wittel.
I lavori ebbero inizio il 20 gennaio 1752, al quale presero parte oltre 2000 uomini, tra cui operai e schiavi. I materiali adoperati per la costruzione (come il tufo, la calce, il marmo grigio, la pozzolana e il travertino) venivano presi nelle zone circostanti di Caserta, fanno eccezione il marmo bianco di Carrara (Toscana) e il ferro di Follonica (Toscana).
Nel 1759 re Carlo lasciò Napoli e si ritornò in Spagna, a egli succedette Ferdinando IV. Nonostante il cambio di reggenza i lavori proseguirono senza intoppi sino a quando nel 1764 e nel 1765 non si verificarono casi di epidemia di colera e una carestia.
Quando nel 1773 morì l'architetto Luigi Vanvitelli l'opera non era ancora terminata, e il suo posto venne preso dal figlio Carlo Vanvitelli.
Nel 1789 cominciò ad essere abitata.
Nel 1821 morì anche Carlo Vanvitelli e a lui succedettero altri architetti.
La Reggia di Caserta venne completata nel 1845. Tuttavia, a causa degli già elevati costi di costruzione (8.711.000 ducati) si è deciso di semplificare il progetto originario eliminando le torri angolari, la cupola centrale e gli alloggi per le guardie. Durante la seconda guerra mondiale subì diversi danni ai marmi, ai dipinti e a gli arredi a causa dei bombardamenti: nel 1943 divenne quartier generale degli alleati e il 29 aprile 1945 nella Reggia di Caserta si riunirono tutti i protagonisti della 2° Guerra Mondiale per firmare l'atto con cui, per sempre, si dichiarò concluso il più grande dramma della storia umana. Quell'atto fu chiamato "la resa di Caserta" e sancì, definitivamente, la sconfitta delle forze nazifasciste nella penisola e la fine delle ostilità in Italia.
Nel 1997 la Reggia di Caserta è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Curiosità
- Luigi Vanvitelli è noto soprattutto per l'imponente Reggia di Caserta, capolavoro dell'architettura settecentesca nel quale risaltano tutte le qualità dell'autore, ma ha anche progettato l'Acquedotto Carolino (noto anche come acquedotto di Vanvitelli). Si tratta di un acquedotto lungo 41 km e nato per alimentare il complesso di San Leucio e per fornisce anche l'apporto idrico alla Reggia di Caserta (le piscine, le fontane ed il palazzo).- L'orologio al centro della facciata sud della Reggia, di forma circolare, presenta un quadrante con numeri romani per indicare le ore e numeri arabi per indicare i minuti.
- La stazione ferroviaria di Caserta venne collocata nel 1843 proprio dinanzi alla Reggia di Caserta, per consentire ai sovrani borbonici di raggiungere più velocemente il palazzo direttamente in treno. Una comodità che utilizzarono per poco meno di vent'anni, dal momento che nel 1861 Caserta, come del resto tutto il meridione, fu annessa al Regno d'Italia e, di conseguenza, ebbe fine il dominio borbonico.
- Quando, nel 1861, i funzionari sabaudi censirono gli elementi presenti nella Reggia di Caserta, dopo la nascita del Regno d'Italia, si imbatterono in un bidet (che la regina di Napoli Maria Carolina d'Asburgo-Lorena si era fatta sistemare nel suo bagno privato all'interno della Reggia di Caserta), e lo aggiunsero all'inventario con le seguenti parole "uno strano oggetto a forma di chitarra".