Il 24 febbraio 2022, la Russia ha attaccato l'Ucraina su più fronti dando inizio a una grande invasione. Il presidente dell'Ucraina ha dichiarato la legge marziale, ovvero un sistema di governo in cui le leggi ordinariamente in vigore in uno Stato vengono temporaneamente sospese e i tribunali militari prendono il controllo della normale amministrazione della giustizia, giurando una dura resistenza, forte del fatto che anche le potenze occidentali hanno condannato le azioni di Mosca.
Cos'è il Donbass?
Quando il presidente Putin parla del Donbass, si riferisce alla vecchia area di produzione di carbone e acciaio dell'Ucraina. Ciò che intende veramente è l'insieme di due grandi regioni orientali, Luhansk e Donetsk, che si estendono da Mariupol, a sud, fino al confine settentrionale. Secondo il Cremlino questa parte di Ucraina è più russofona che ucraina e spinge per la loro indipendenza, proprio come accaduto con la Crimea (anch'essa russofona).L'Ucraina, che non vuole perdere questo suo territorio senza combattere, attraverso la legge marziale ha messo l'obbligo a tutti gli uomini di servire per l'esercito (a quanto pare anche le donne transgender vengono considerate tali). Sebbene l'Ucraina non sia uno Stato membro dell'Europa e nemmeno della NATO, riceve finanziamenti e armi dall'Europa e dagli USA per la difesa del territorio e, quindi, del Donbass.
Il Cremlino di Mosca, non si aspettava una risposta così compatta da parte dell'Occidente: l'Ucraina sta tenendo bene la difesa, le armi che hanno ricevuto sono così potenti da abbattere navi e aerei. E probabilmente non si aspettava nemmeno l'isolamento finanziario dal momento che i paesi europei stanno rinunciando al suo gas e al suo grano e inoltre stanno applicando pesanti sanzioni nei confronti della Russia. Si potrebbe dire che dopo due mesi, la Russia sia ancora molto lontana dal sottomettere l'intera area, ma anche nel caso riuscisse a rivendicare la vittoria, questo è un territorio molto vasto da controllare.
Perché il Donbass è così importante?
"Donbass è il cuore dell'Ucraina" si leggeva sui cartelli alla periferia di Donetsk, nell'Ucraina orientale. Questo è vero, almeno dal punto di vista economico: il bacino carbonifero, che si estende a est fino al territorio russo, è il quarto più grande d'Europa, con riserve estraibili stimate in oltre 10 miliardi di tonnellate.Sebbene il territorio del Donbass sia così ricco di carbone, gas, petrolio, ferro e altri minerali di metalli rari (il tesoro delle acciaierie e degli oligarchi legati a Mosca), ci sono altri motivi per cui la Russia vuole prendere il controllo del Donbass: creare un "cuscinetto di sicurezza" nell'ipotesi in cui l'Ucraina entrasse a far parte della NATO e dell'Unione Europea, e anche per rendere l'Ucraina politicamente, culturalmente ed economicamente dipendente dalla Russia in modo permanente.
Inoltre, conquistando tutto il Donbass la Russia guadagnerebbe Mariupol, ovvero un altro importante porto con collegamenti con la Crimea e il Mediterraneo.
Il leader russo ha ripetutamente avanzato l'accusa infondata di genocidio e che "Kiev sta organizzando operazioni punitive militari contro il Donbass". Per impedirlo ha detto che avrebbe avviato un'operazione militare speciale per demilitarizzare e denazificare l'Ucraina. Non è la prima volta che utilizza il termine "genocidio", alimentando tale convinzione nei suoi sostenitori. Le Nazioni Unite (ONU) non ritengono che vi sia in atto un genocidio o un tentato genocidio da parte dell'Ucraina nei territori contestati. L'ultimo genocidio sul territorio ucraino riconosciuto da diversi Paesi risale al 1932-1933, noto con il nome di Holodomor o della "Grande fame".
L'esercito ucraino crede che tra gli obiettivi del presidente russo ci sia anche il pieno controllo non solo del Donbass ma anche della regione meridionale di Kherson, a nord e a ovest della Crimea.
Storia del Donbass
Fino alla metà del 19° secolo, il Donbass era scarsamente popolato ma divenne uno dei centri più importanti dell'industrializzazione russa grazie alle sue riserve di carbone."Durante questo periodo, l'impero russo soppresse l'uso pubblico dell'ucraino a favore della lingua russa che si affermò come lingua di istruzione. Anche molti contadini russi si sono trasferiti nella nuova regione industriale.
Il Donbass non faceva parte dell'Ucraina durante il suo breve periodo di indipendenza nel 1918, ma fu incorporato nella Repubblica Socialista Sovietica Ucraina dopo la guerra civile russa. Sempre più russi entrarono nella regione durante il periodo sovietico e c'erano davvero molte persone con legami con la Russia o meglio con l'Unione Sovietica. Tuttavia, le persone nel Donbas parlavano anche ucraino e la maggioranza aveva ancora un forte legame anche con l'Ucraina.
Si è rivelato sbagliato presumere che l'etnia o la lingua madre "forzata" potessero influenzare l'identità nazionale tra la popolazione ucraina.
Tutto ebbe inizio con il governo ucraino che decise di sospendere la trattive per entrare a far parte dell'Unione Europea e all'indomani di questa decisione vi durono una serie di violente manifestazioni pro-europeiste, dette Euromaidan. Da questi eventi risulta evidente come l'Ucraina sia più vicina all'Unione Europea che alla Russia.
Il conflitto armato nell'Ucraina orientale è iniziato nel 2014. Da allora all'inizio del 2022 sono state uccise oltre 14.000 persone. Nel corso di otto anni, le forze governative ucraine hanno combattuto contro i separatisti sostenuti dalla Russia per il controllo di gran parte delle due regioni fortemente industrializzate di Donetsk e Luhansk, note anche come Donbass. Le feroci battaglie nel 2014-2015 si sono concluse con un terzo del territorio della regione, la sua parte più urbanizzata, occupato da due Stati a riconoscimento limitato: le Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. Tra settembre 2014 e febbraio 2015, Russia, Ucraina, Francia e Germania hanno firmato diverse versioni dei cosiddetti accordi di Minsk, che alla fine hanno interrotto l'avanzata delle truppe e ridotto significativamente i combattimenti. Ma gli accordi non sono mai stati attuati, non solo dalla Russia ma anche dall'Ucraina, e i combattimenti si sono trasformati in una guerra di trincea, con circa 75.000 soldati che si sono affrontati lungo una linea del fronte lunga 420 km che attraversa aree densamente popolate. La guerra ha rovinato l'economia e le industrie pesanti della zona, ha costretto milioni di persone a trasferirsi e ha trasformato la zona del conflitto in una delle aree più contaminate al mondo da mine e ordigni inesplosi.
La decisione del governo russo di riconoscere l'indipendenza delle due repubbliche separatiste il 21 febbraio 2022 ha di fatto posto fine alle discussioni sugli accordi di Minsk. Secondo Putin non hanno alcun valore a causa della non volontà del Governo ucraino di Zelensky di rispettarli. Tre giorni dopo, la Russia ha invaso l'Ucraina con la scusante dell'infondato genocidio: ha inizio una nuova fase della guerra del Donbass, con una portata di violenza di molto superiore quella vissuta dal 2014 sino ad adesso.