L'aumento delle temperature è tipico della stagione estiva, anche se a causa del cambiamento climatico il caldo vero e proprio, per intenderci quello che ti fa sudare e sbuffare stando seduto buono e tranquillo davanti alla TV, si inizia ad avvertire già nel mese di maggio, quando è ancora primavera. La natura addirittura avverte il caldo prima delle persone e una primavera anticipata minaccia infatti di compromettere la salute degli ecosistemi di tutto il mondo. Se per molti il caldo è piacevole, perché tra climatizzatori, ventilatori, gelati, nuotate al mare e tuffi in piscina non ci fanno caso, per altri è una vera e propria sciagura, in particolare per gli anziani e tutti coloro che sono maggiormente sensibili al calore, che hanno un respiro affannoso e hanno un ridotto stimolo della sete.
Lamentarsi alla prima ondata di caldo è quasi una tradizione, come se bastasse nominarlo per sentire più fresco. Ognuno ha il proprio modo di lamentarsi, c'è ci dice "Fa caldo!", chi invece dice "C'è caldo!" e altri che invece diranno "Mi fa caldo!". In questo appunto andremo a vedere quale sono le forme corrette, cosa signficano e come si usano.
Fa caldo: si può dire?
L'espressione "Fa caldo" è impersonale, cioè il verbo è costruito solo nella terza persona senza soggetto. La forma impersonale viene adoperata anche in altre espressioni riguardanti i fenomeni atmosferici (è caldo, è freddo, è piovuto) o indicazioni temporali (è tardi, è presto).ESEMPIO:
Oggi fa caldo!
C'è caldo: si può dire?
L'espressione "C'è caldo" ha la costruzione personale, cioè il verbo (esplicito o implicito) ha un soggetto nominale (sostantivo, aggettivo, pronome): in questo caso è proprio "caldo" il soggetto. Essa fa riferimento all'alta temperatura di uno specifico luogo. Dove c'è caldo? C'è caldo in casa, c'è caldo fuori, c'è caldo in pizzeria ecc.ESEMPIO:
In questa stanza c'è caldo.
Mi fa caldo: si può dire?
L'espressione "Mi fa caldo" è una costruzione di tipo regionale, più propriamente toscana. Viene adottata anche nell'espressione opposta "Mi fa freddo". Non è un italiano particolarmente corretto perché ci si rapporta al caldo e al freddo dandogli un valore intensivo/affettivo, e sarebbe meglio sostituire queste due espressioni con: "sento caldo", "sento freddo".Anche il modo di dire "Non mi fa né caldo né freddo", il cui significato figurato è "restare indifferenti", ha origine in Toscana.
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