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Abolire esame di terza media: pro e contro

Perché si dovrebbe abolire l'esame di terza media e perché bisognerebbe mantenerlo e se possibile renderlo migliore rispetto a quello odierno.

Alla fine del triennio scolastico, gli studenti che frequentano la terza media vengono ammessi all'esame di Stato del primo ciclo di istruzione (a meno che non abbiano superato il limite di assenze e/o abbiano delle sanzioni disciplinari piuttosto gravi, e si può essere ammessi con alcune insufficienze). Il superamento degli esami di terza media con almeno una media del 6 è un requisio necessario per ottenere il diploma di licenza media e per poter proseguire gli studi nella Scuola secondaria di secondo grado, più comunemente conosciuta come "scuola superiore".






Abolizione esami di terza media

Non voglio fare nomi, ma da una decina di anni a questa parte mi è capitato di leggere "lettere aperte" su alcuni siti che trattano argomenti scolastici o comunque che affrontano temi d'attualità, articoli su testate giornalistiche abbastanza note a livello nazionale, dichiarazioni pubbliche da parte di esponenti politici e addirittura petizioni. Per fare cosa? Per chiedere l'abolizione degli esami di terza media, proprio come già accaduto dal 2004 agli esami di quinta elementare.

Qual è il problema degli esami di terza media? Perché andrebbero aboliti e perché andrebbero mantenuti o migliorati? Qui di seguito vi mostreremo i pro e i contro di questa drastica decisione.



Con gli esami di terza media: situazione attuale

Allo stato attuale gli esami di terza media hanno una durata che va dalla fine della scuola fino al 30 giugno, anche se solitamente si lascia passare qualche giorno di tempo dalla fine della scuola all'inizio degli esami, e tra la prova scritta e quella orale.

Le prove scritte sono tre: la prova d'italiano, la prova di matematica e la prova per le lingue straniere.

La prova orale è un "colloquio" tra lo studente e la commissione d'esami (i propri insegnanti), che lasciano la possibilità all'alunno di iniziare da un argomento a scelta libera che sia però parte del programma scolastico della terza media.



Perché vogliono abolire gli esami di terza media?

Qui di seguito andrò a riportare tutti i motivi per cui vorrebbero abolire gli esami di terza media.

1) Il primo motivo riguarda l'importanza degli esami, che vengono considerati "una vera e propria farsa", perché le tesine multidisciplinari sono etichettate come un copia e incolla di ciò che si riesce a trovare su internet. Inoltre gli insegnanti dovrebbero già sapere quanto vale uno studente avendo già avuto modo di conoscerlo e di valutarlo per un intero anno sia nell'orale che nello scritto, e l'esame non dovrebbe sostituire o alterare la valutazione di un intero anno scolastico.

2) Il secondo motivo riguarda la natura degli esami: essi dovrebbero stabilire la fine di un ciclo scolastico, ma gli studenti di terza media che in media posseggono 14 anni, sono obbligati a continuare gli studi per altri due anni, fino al compimento dei 16 anni (in totale 10 anni di istruzione obbligatoria).

3) Il terzo motivo riguarda l'aspetto economico: se non servono a nulla, allora stiamo parlando di uno spreco di soldi, che potrebbero essere spesi in un altro modo.



Esami di terza media: come dovrebbero essere?

Il colloquio degli esami di terza media, è una "novità" per gli studenti delle medie, perché per la prima volta si trovano davanti a loro tutti i docenti delle classi terze (compresi i docenti di sostegno, di musica e di religione) con lo sguardo rivolto verso di loro. In questa situazione lo studente avverte un aumento di stress e ansia, inizia a provare paura anche nel aprire bocca perché potrebbe dire qualcosa di inappropriato, potrebbe non essere compreso, ma anche restare silenziosi è una pessima idea in quanto fare scena scena muta potrebbe essere inteso come non aver studiato o non conoscere l'argomento in questione. Queste sono esperienze uniche per un giovane studente che, una volta diventato adulto, le andrà a descrivere ai futuri esaminandi come delle "sciocchezze". Ma queste "sciocchezze" sono dei tasselli fondamentali che si vanno ad aggiungere nella nostra vita e ci aiutano a crescere e a maturare, sia che l'esame sia andato bene sia che sia andato male. Se si vanno a eliminare anche queste difficoltà, sarebbe tutto fin troppo facile per gli studenti. Il rischio è che in futuro, quando si renderanno conto di essere diventati adulti, scopriranno che nella vita non vi è niente facile, e avrebbero tutto il diritto di dare una parte della colpa alla scuola che non li ha preparati a sufficienza.

Se non esistessero gli esami di terza media, il terzo e ultimo anno non sarebbe diverso dalla fine del secondo anno di scuola media. Gli studenti che mediamente dovrebbero avere 14 anni, finirebbero le lezioni lo stesso giorno degli studenti di 13 anni. L'anno successivo si ritroverebbeo catapultati alle scuole superiori, un tipo di scuola diverso, frequentato da coetanei ma anche da gente ormai adulta di 18-19 anni, senza mai aver affrontato un esame, invece in questo modo avrebbero un tema in comune per confrontarsi... qualcosa in cui ci siamo passati tutti: l'esame di terza media.

Ci si lamenta che i giovani di oggi sono un po' "mammoni", che i genitori fanno davvero troppo per i propri figli: li accompagnano fino al cancello della scuola con l'auto, portano lo zaino in spalla al posto loro, gli fanno usare i trolley per un zainetto di qualche chilo, annotano i compiti per casa tramite la chat scolastica... e poi si pensa ad abolire gli esami di terza media. Io penso che tutto questo sia incoerente. Gli esami di terza media vanno mantenuti e, addirittura, andrebbero ripristinati anche gli esami di quinta elementare (che non hanno mai fatto male a nessuno).

E non venite a dire che le tracce dei temi sono troppo facili e che l'orale è copiato da wikipedia o da un libro, perché perfino gli esami dei concorsi pubblici sono delle domande e risposte da imparare a memoria sullo stile dei quiz per la patente. E allora togliamo tutti gli esami, sia quelli delle medie, delle superiori e dell'università? E cosa resterebbe? Il NULLA.

Hey, però ci sarebbero più giorni di vacanza per tutti!!! 😁

Quando vedo situazioni come questa, in cui si vuole semplificare inopportunamente la vita dei giovani, mi viene in mente quella favola che narra di un uomo che trovò un bozzolo di farfalla. Questi aiutò la farfalla a uscire dal bozzolo, perché gli sembrava che da sola non ne fosse in grado, e il risultato fu che la farfalla uscì dal bozzolo ma non fu più in grado di volare, perché le sue ali rimasero deboli, e poco dopo morì. L'uomo ignorò che la lotta della farfalla per uscire dal bozzolo era una fase imprescindibile per rafforzare le sue ali, che senza il suo intervento sarebbero state in grado permetterle di spiccare il volo.

A tal proposito voglio raccontarvi in modo molto sintetico il mio esame di terza media, avvenuto secoli fa, ma anche all'epoca si dicevano le stesse cose circa la sua dubbia utilità.

Il mio esame di terza media lo ricordo ancora oggi molto bene. Avevo studiato tantissimo per essere preparato per quel giorno e noi studenti non eravamo abituati a studiare così tante materie da ripetere tutte in un'unico giorno. Quando arrivò il giorno della prova orale mi sentivo preparato e allo stesso tempo terrorizzato, ma questa paura la tenevo ben nascosta dentro di me. Quando arrivò il mio turno e pensavo che avrei dovuto semplicemente ripetere l'argomento che avevo scelto, una delle insegnanti mi chiese di ripetere "Leopardi", perché il ragazzo che mi aveva preceduto e che avrebbe dovuto ripetere Leopardi aveva cambiato all'ultimo momento l'argomento di italiano della sua tesina (senza avvertire nessuno), andando a ripetere ciò su cui mi ero preparato, ovvero la vita del poeta "Giuseppe Ungaretti" e la poesia "Soldati". Dal momento che la fortuna non mi è mai stata amica, gli insegnanti hanno accettato la modifica dell'ultimo momento di quel ragazzo, forse perché se fosse andato male agli esami l'avrebbero davvero bocciato, e così il difficile è toccato a me. Quando arrivò il mio turno cercai umilmente di far prevalere i miei diritti (sebbene ci avevano dato come regola di non ripetere lo stesso argomento di chi ci precedeva) e spiegai che mi ero preparato su Giuseppe Ungaretti, ma loro non volevano saperne di sentire due volte consecutive la stessa cosa e mi chiesero di parlare di Giacomo Leopardi. Non avendo altra scelta cercai di ricordare quante più informazioni possibili su questo autore... a dire il vero non parlai molto, ma i docenti apprezzarono l'impegno e cercarono di farmi domande adeguate (dal momento che l'argomento lo scelsero loro), e poi a parte questo l'esame orale filò liscio come l'olio. Anche l'esame scritto andò bene, forse fin troppo bene, perché ebbi la brillante idea di mettermi a leggere dei vecchi temi di maturità. Fu così che mi resi conto del perché non riuscivo mai a superare il 7 e mezzo in un tema scolastico, mentre altri arrivavano a prendere anche 9 (il 10 non lo mettevano mai). L'anno successivo, al primo anno delle scuole superiori, la professoressa d'italiano mise una traccia molto simile a quella del mio esame di terza media. Ovviamente ricordavo quasi a memoria quello che avevo scritto, quindi salvo qualche modifica scrissi più o meno lo stesso tema (senza sapere se fosse un buon tema). La mia insegnante rimase davvero sorpresa della mia capacità di scrittura (non così elevata ma inaspettata per uno studente del primo anno) e mi diede un bel 10 per quel tema, e fu inaspettato anche per me perché non ero abituato a certi complimenti (e anche nei successivi temi arrivarono altri voti altissimi perché avevo capito il "metodo"), eppure qualche mese prima potevo solamente sognarmeli certi voti.

Con questo voglio dire che per quanto si possa essere preparati e rassicurati del fatto che si tratta di un esame facile, non sarà mai così per lo studente che dovrà affrontare l'esame, perché ogni emozione provata quel giorno va moltiplicata per 10 volte.

Inoltre, il solo fatto che si dovrà svolgere un esame, "costringe" lo studente a fare delle ricerche, a studiare, e a provare a fare meglio di quanto non si è fatto durante l'anno. Mi ricordo alcuni miei compagni di classe, che durante l'anno non avevano mai aperto un libro e che erano allergici allo studio, fatta eccezione per l'unica interrogazione quasi sufficiente per essere ammessi all'esame, che finita la scuola si sono messi a studiare come mai avevano fatto prima proprio perché l'esame significava "o dentro o fuori".

Se all'epoca non fosse esistito l'esame di terza media, probabilmente avrei optato per un mestiere diverso del webmaster (sono pur sempre l'autore di Scuolissima), perché non mi sarei appassionato alla scrittura. Molti dei miei compagni sarebbero stati bocciati e, invece, seppur con molto ritardo, sono riusciti a superare i loro limiti e hanno continuato gli studi con maggiore ottimismo. Alcuni di quelli che avevo etichettato come "asini", sono anche riusciti a diplomarsi. Ognuno aveva imparato qualcosa da quell'esperienza e tutti hanno custodito gelosamente il ricordo di quel giorno. Tali ricordi "scolastici" potrebbero in futuro essere superati (ma non necessariamente sovrascritti) da un esame ancora più impegnativo: l'esame di maturità.

D'altronde pare che la nuova "moda" sia quella di eliminare ciò che è vecchio e danneggiato, anche se si tratta di qualcosa che deve essere solamente "riparato" e, nel caso degli esami di terza media, il termine più pertinente è "riformato". Gli esami di terza media andrebbero riformati, cioè dovrebbero essere adattati alle attuali necessità: se nel corso degli anni hanno perso la loro importanza iniziale, allora bisognerebbe restituirgliela. Uno studente che merita la bocciatura andrebbe bocciato, in quanto non sarebbe comunque pronto per continuare la sua vita scolastica nella scuola secondaria di secondo grado. È vero che potrebbe essere umiliante essere respinti, ma è una punizione che si è andato a cercare, e sarebbe ingiusto anche per coloro che hanno studiato, vedere i propri compagni immeritevoli avanzare senza alcun merito. Se tutti vengono promossi allora perché studiare?

A prescindere da questo, voglio concludere dicendo che la scuola non deve essere vissuta con l'ossessione del voto. Chi chiede l'abolizione degli esami, vede la scuola solo come un voto, ma i voti in fin dei conti non servono "quasi" a nulla! Non è che chi ha preso 10 automaticamente guadagnerà di più e avrà una vita più felice rispetto a chi ha preso 6. Se fosse tutto così semplice, davvero tutti si sarebbero messi a studiare. Continuate a studiare e a migliorarvi, qualcuno potrebbe essere scarso nella matematica ma potrebbe essere portato per la musica. Troverete la vostra "strada" anche grazie alla scuola, magari non sarà ciò che studierete, ma qualche frase o racconto di un insegnante a farvi svoltare. La frase di un mio caro insegnante delle superiori che mi ha guidato verso la mia strada è stata: "quando il lavoro non si trova, bisognerebbe inventarlo". Si tratta di una frase che inizialmente mi tormentava, e mi ci sono voluti anni prima che potessi capire cosa signicasse. Quindi non fatevi usare dalla scuola, ma siate voi a usare la scuola per scoprire voi stessi, per trovare qualcosa che possa piacervi fare in futuro. Se le equazioni non vi entrano in testa, non fatene una tragedia (ma non arrendetevi), e se c'è una materia che vi appassiona maggiormente cercate di capire come elaborare questa passione in qualcosa di produttivo!

Vi riporto un celebre aforisma di Albert Einstein:
Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido. (Albert Einstein)



Dunque, se nessuno è in grado di migliorare gli esami di terza media, allora bisognerebbe tenerli così come sono adesso, invece di abolirli. Se il rubinetto gocciola, eliminalo! E poi come ti laverai? Se la tua auto è vecchia, rottamala! E poi come ti sposterai? Se hai mal di testa, tagliala! E poi come farai? È davvero questo il modo giusto di risolvere un problema? Direi proprio di no.

Lunga vita agli esami di terza media!!! 😜



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