A sinistra sono raffigurati gli invidiosi, a destra è raffigurata Sapia, una degli invidiosi. Entrambe le opere appartengono a Gustave Doré. |
Nel viaggio ultraterreno Dante incontra numerosi penitenti e ognuno ha la sua pena da scontare, tra questi vi sono gli invidiosi collocati nella seconda cornice nel Purgatorio.
Gli invidiosi: scheda riassuntiva
Penitenti | Gli invidiosi |
Pena | la loro pena consiste nell'indossare un ruvido e pungente cilicio e avere gli occhi cuciti con filo di ferro |
Luogo | Cornice II |
Opera | Canti XIII, XIV, XV del Purgatorio della Divina Commedia |
Personaggi principali | Sapia Senese, Guido del Duca, Rinieri da Calboli |
Frase celebre | «E come a li orbi non approda il sole, così a l’ombre quivi, ond’io parlo ora, luce del ciel di sé largir non vole; ché a tutti un fil di ferro i cigli fóra e cusce sì, come a sparvier selvaggio si fa però che queto non dimora.» |
Gli invidiosi: penitenti e pena
Dante e Virglio incontrano gli invidiosi nella Cornice II del Purgatorio nelle prime ore pomeridiane del lunedì di Pasqua 11 aprile 1300.Gli invidiosi sono descritti in modo simile a dei mendicanti ciechi che chiedono l'elemosina davanti alle chiesa. Sono seduti lungo la parete del monte sostenendosi l'un l'altro, indossano un mantello di cilicio ruvido e pungente del colore della pietra e i loro occhi sono cuciti da filo di ferro che gli impedisce di vedere (questo è il loro contrappasso, dato che in vita guardavano gli altri con occhi malevoli, cioè osservando con desiderio i beni posseduti dagli altri). Trascorrono il tempo pregando (recitando le litanie dei santi), ascoltando esempi di carità premiata e di invidia punita gridati da voci invisibili e piangendo, con le lacrime che attraversano le orribili cuciture degli occhi quando trasmettono emozioni di dolore e gioia.
Tra gli invidiosi messi in evidenza vi sono:
- Sapìa senese, zia paterna di Provenzan Salvani, presente nel canto XIII del Purgatorio. Ella narra che pregò Dio affinché i suoi concittadini perdessero la guerra contro i Guelfi fiorentini, cosa che poi avvenne;
- Guido del Duca, presente nel canto XIV del Purgatorio. Non si conosce quale sia la sua colpa;
- Rinieri da Calboli, presente nel canto XIV del Purgatorio. Non si conosce quale sia la sua colpa.
Commento
Dante è addolorato nel vedere gli invidiosi e pensa che parlandogli senza poter essere visto sarebbe come offenderle, ma Viriglio lo esorta a rivolgergli la parola. Inoltre, Dante afferma che quando morirà anche a lui saranno cuciti gli occhi, ma solamente per un breve periodo perché ha peccato solo per poco tempo. La paura maggiore per Dante è quella riguardante il peccato di superbia.