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Marzo, Cardarelli: parafrasi, analisi, commento

Appunto di letteratura italiana sulla poesia Marzo di Vincenzo Cardarelli: testo e analisi del testo, con parafrasi, figure retoriche e commento.
Marzo

Marzo è una poesia scritta da Vincenzo Cardarelli il 21 Marzo 1942 e fa parte della silloge Poesie Nuove del 1946.





Marzo di Vincenzo Cardarelli

In questa pagina trovate tutto ciò che riguarda la poesia Marzo di Vincenzo Cardarelli: il testo completo, una semplice parafrasi, l'analisi del testo che spiega nel dettaglio ogni strofa, le figure retoriche contenute nel testo e infine un commento personale.

Titolo Marzo
Autore Vincenzo Cardarelli
Genere Lirica
Raccolta Poesie Nuove
Corrente letteraria Avanguardia
Data 21 Marzo 1942
Temi trattati il risveglio della primavera
Frase celebre «Oggi la primavera è un vino effervescente»



Testo

Oggi la primavera
è un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi
ove il germe già cade
come diffusa pioggia.

Tra i rami onusti e prodighi
un cardellino becca.
Verdi persiane squillano
su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce.

Tutto è color di prato.
Anche l'edera è illusa,
la borraccina è più verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione,
lungo i ruderi ombrosi e macilenti
cui pur rinnova marzo il greve manto.

Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
di umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue.



Parafrasi

Oggi la primavera
è come un vino frizzante.
Brillano vivacemente i primi germogli verdi
sui grandi olmi che fioriscono a ciuffi:
e l'involucro dei germogli cade abbondante
tanto da sembrare una pioggia.
In mezzo ai rami carichi e abbondanti
un cardellino trova del cibo.
Le persiane verdi spiccano
sulle rosse facciate
che vengono spolverate dal lieve
e piacevole vento di marzo:
Ogni cosa ha il colore del prato.
Anche l'edera si illude, anche la borraccina è più colorita
e ricopre i fusti secolari degli alberi dimenticati
che non hanno stagione,
lungo i resti antichi e consumati rimasti nell'ombra,
vengono come rinnovati dalla vitalità della primavera.
Investita dal vento
la città è avvolta per un giorno
dai profumi della campagna.
La vitalità della primavera
scorre nelle vene.



Analisi del testo

Schema metrico: 4 strofe, 24 versi liberi.

Nella prima strofa la primavera viene definitiva un vino effervescente, cioè frizzante (questa non è una similitudine dato che manca il "come", bensì una metafora). Usa il verbo "spumeggiare" per ricreare la sensazione visiva della schiuma del mare, ma qui il riferimento va al verde della natura che ricopre ogni cosa e che ha inizio con la descrizione degli olmi fioriti.

Nella seconda strofa la vitalità della primavera viene messa in evidenza attraverso i generosi alberi su cui gli uccelli trovano cibo e dal verbo "squillare". Questo verbo è usato per mettere in risalto i colori accesi delle case, che prima era spenti a causa della stagione invernale, caratterizzata da un cielo nuvoloso e piovoso, mentre adesso questi colori illuminati dalla luce dal sole di Marzo non passano inosservati.

Nella terza strofa si ritorna a parlare del verde che è così vasto che sembra un enorme prato. Addirittura fa notare che l'edera (che è una pianta sempreverde) è essa stessa illusa del fatto che sia più verde del solito in questo periodo dell'anno, poi che la borraccina (tipo di muschio) ricopre i tronchi di alberi secolari e resti antichi (della città di Roma) che seppur dimenticati ricevono nuova vitalità proprio nel mese di Marzo.

Nella quarta e ultima strofa anche il vento contribuisce nell'esaltare questa atmosfera andando ad aggiungere i profumi della campagna. Infine l'autore conclude la poesia sostenendo che la primaversa scorre nelle vene di tutti (e nelle vene si trova il sangue che è liquido e rosso e perciò questo ultimo verso si ricollega ai primi due versi in cui si parla del vino).



Figure retoriche

Di seguito trovate tutte le figure retoriche presenti nella poesia Marzo di Vincenzo Cardarelli.

  • Metafora = "la primavera è un vino effervescente" (v. 1), "spumeggia il primo verde" (v. 3).
  • Metafora = "spumeggia il primo verde" (v. 3).
  • Allitterazione della G = "spumeggia, grandi germe, già, pioggia" (vv. 3-6).
  • Similitudine = "il germe già cade come diffusa pioggia" (vv. 5-6).
  • Sinestesia = "verdi persiane squillano" (v. 9).
  • Personificazione = "allegro vento" (v. 11), "l'edera è illusa" (v. 14), "tronchi immemori" (v. 16).
  • Endiadi = "ombrosi e macilenti" (v. 18).
  • Enjambement = "vento / di marzo" (vv. 11-12)



Commento

Attraverso questa lirica l'autore ha voluto mettere in risalto il risveglio della natura durante la stagione primaverile, che per l'appunto ha inizio nel mese di Marzo. Attraverso l'uso di diverse figure retoriche ha descritto questo risveglio dal punto di vista visivo, uditivo, olfattivo e anche metaforicamente. Perciò non è semplicemente una stagione di passaggio, ma una sensazione che ti entra dentro e scorre nelle vene donando vitalità a tutte le persone, per questa ragione tutto appare più colorito, più verde, più profumato, più vivace.



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