Errori di bella chioma, anche conosciuta con il titolo Chiome erranti, è una poesia di Giambattista Marino scritta nel XIII secolo e appartenente alla raccolta La Lira.
Testo
O chiome erranti, o chiome
dorate, inanellate,
oh come belle, oh come
e volate e scherzate!
Ben voi scherzando errate,
e son dolci gli errori;
ma non errate in allacciando i cori.
Parafrasi
Chiome vaganti, chiomedorate, arricciate,
quanto siete stupende, quanto
e svolazzate e giocherellate!
E sta bene che vagate felici,
e che gli errori sono piacevoli;
ma non sbagliate intrecciando i cuori.
Analisi e commento
Si tratta di un madrigale con rime ababbcC.In questa poesia incentrata sulla bellezza e sulla naturalezza dei capelli delle donne, il poeta appare affascinato da questi capelli biondi che fluttuano liberamente quasi sembrano giocare in modo vivace nell'aria. I capelli svolazzano soprattutto quando sono lunghi, perché c'è vento oppure perché ci si muove di scatto (un salto, una corsa, un voltarsi velocemente) e quando ciò accade essi non sempre ritornano perfettamente alla loro posizione originale, alcuni rimangono fuori posto o si attorcigliano fra loro, è questo quello che intende l'autore con il termine "erranti".
Nei primi 4 versi si parla dei capelli esaltando la loro lucentezza, leggerezza e la spensieratezza (dorate, volate, scherzate); nei tre versi finali invece vi è quasi un ammonimento verso questi capelli che in modo implicito definisce provocatori perché possono indurre gli altri (uomini) a pensare che ci sia dell'altro dietro questo movimento di capelli, ad esempio un gesto d'amore (una tecnica per sedurre). E il poeta sostiene che va benissimo scherzare con i gesti (dei capelli) fino a quando non ci va di mezzo il cuore (intrecciando i cuori), ovvero i sentimenti, in quanto le persone non vanno ingannate.
Questa poesia lascia pensare che l'autore potrebbe aver recepito in modo sbagliato i gesti di una donna che era felice quando i capelli le svolazzavano e, probabilmente, quando ciò accadeva stava anche guardando negli occhi il poeta. Quest'ultimo potrebbe aver pensato che ci stava provando con lui e quando i due si sono chiariti, egli si è sentito ferito perché ha creduto a qualcosa (l'amore) che non era nemmeno iniziato. Ovviamente è solo una nostra interpretazione, e non necessariamente il vero significato di questa poesia.
Figure retoriche
- Enadiplosi = "o chiome" (v.1); "o come" (v.3).
- Figura etimologica = "scherzate, scherzando (vv. 4-5); "erranti, errate, errori, errate" (v.1; v.5; v.6; v.7)
- Enjambement = "chiome / dorate" (vv. 1-2).