La ginestra è un fiore delicato e leggero, ma incredibilmente coraggioso. Cresce in posti tristi e rovinati, come vicino al grande vulcano Vesuvio, le cui passate eruzioni, come quella del 79 d.C. distrussero tutto intorno a sé (le ricche città di Pompei ed Ercolano). Nonostante la sua fragilità, la ginestra continua a crescere in questi luoghi difficili, anche se sa che sarà sempre minacciata dalle eruzioni del Vesuvio. Il poeta ci sta dicendo che questo fiore rappresenta quella gente che è fragile e vulnerabile di fronte alla natura e che quest'ultima non ha nessuna pietà verso l'uomo. Leopardi suggerisce che, invece di pensare di essere padroni del nostro destino e di pensare di poter dominare la natura, dovremmo imparare dalla ginestra. Dovremmo accettare con orgoglio la nostra fragilità e capire che la natura è indomabile, rispettando umilmente le leggi della natura, proprio come fa la piccola pianta di ginestra.
Indice
Tutte le figure retoriche
Essendo una poema costituito da più di 300 versi dovrete aspettarvi numerose figure retoriche. La figura retorica più presente è l'anastrofe, mentre quelle più importanti, perché comprendendole è possibile parafrasare più facilmente il testo, sono la metafora e la personificazione. Per saperne di più leggete La ginestra - Leopardi (con testo, parafrasi e commento).Allitterazione
Allitterazione della L (v.4)la qual null’altro allegra
Allitterazione della C (v.23)
cavernoso covil torna il coniglio
Allitterazione della P (v.283)
i parti il pipistrello
Anafora
All'inizio dei versi 24 e 27 si ripete lo stesso verbo, tra l'altro in entrambi i casi scritto con l'accento circonflesso. La ripetizione per la terza volta dello stesso verbo, presente al v.29, non può essere considerata un'anafora essendo posizionata a metà verso, se proprio dobbiamo includerla come figura retorica potrebbe essere considerata una iterazione.fûr
Anastrofe
Nel v.5 l'ordine corretto delle parole sarebbe dovuto essere: "intorno spargi tuoi cespi solitari".tuoi cespi solitari intorno spargi
Nel v.8 sarebbe dovuto essere scritto: "abbellir l'erme contrade de' tuoi steli"
de' tuoi steli abbellir l'erme contradeNel v.36 l'ordine corretto delle parole sarebbe dovuto essere: "mandi un profumo di dolcissimo odor".
di dolcissimo odor mandi un profumo
Nei vv. 14-15 l'ordine corretto sarebbe dovuto essere: "amante di lochi tristi e abbandonati dal mondo".
di tristi / lochi e dal mondo abbandonati amante
Nel v. 16 l'ordine corretto è: "e ognor compagna d'afflitte fortune".
e d'afflitte fortune ognor compagna
Nel v. 20 l'ordine corretto è: "che al peregrin risona sotto i passi".
che sotto i passi al peregrin risona
Nei vv. 21-22 l'ordine corretto è: "dove la serpe s'annida e si contorce al sole".
dove s'annida e si contorce al sole / la serpe
Nei vv. 22-23 l'ordine corretto è: "e torna il coniglio al noto covil cavernoso".
e dove al noto / cavernoso covil torna il coniglio
Nei vv. 28-29 l'ordine corretto è: "gradito ospizio agli ozi de' potenti".
agli ozi de' potenti / gradito ospizio
Nel v.31 l'ordine corretto è "oppresse fulminanto", cioè scagliando fulmini.
fulminando oppresse
Nei versi 34-35 l'ordine corretto è: "e quasi commiserando i danni altrui".
e quasi / i danni altrui commiserando
Nei versi 35-37 l'ordine corretto è: "mandi al cielo un profumo di dolcissimo odor che il deserto consola".
al cielo / di dolcissimo odor mandi un profumo, / che il deserto consola
Nei versi 38-39 l'ordine corretto è: "venga colui che ha in uso esaltar con lode il nostro stato".
venga colui che d'esaltar con lode / il nostro stato ha in uso
Nel v.57 l'ordine corretto è: "ti vanti del ritornar", cioè ti vanti del fatto di tornare indietro.
del ritornar ti vanti
Nel v.58 l'ordine corretto è: "il chiami e procedere", cioè lo chiami ad andare avanti.
e procedere il chiami
Nel v.60 l'ordine corretto è: "ti fece padre".
padre ti fece
Nel v. 122 l'ordine corretto è: "sue miserie".
miserie sue
Metafora
Nei versi 9 e 10 indica la città come se fosse la compagna o moglie degli uomini.la cittade / la qual fu donna de' mortali
Nel v.43 si riferisce alla specie umana usando la parola "seme", alludendo al fatto che gli uomini nascono piantati a terra come le piante.
uman seme
Nel v.44 usa l'espressione "crudele madre" per indicare la natura.
dura nutrice
Nel v.98 usa l'aggettivo "magnanimo", che significa nobile, accostato al sostantivo animale. Si tratta di una metafora perché in realtà al posto di animale ci sarebbe dovuta essere scritta la parola "uomo", ovvero uomo magnanimo, uomo nobile.
Magnanimo animale
Nei versi 159-160 usa il verbo "vestire" al posto di "ricopre" in riferimento alla colata lavica.
a bruno / veste
Nei versi 190-191 usa l'espressione "oscuro granello di sabbia" per indicare la Terra.
oscuro / granel di sabbia
Nel v.228 il termine sgabello serve a indicare la base su cui sorgono le nuove città.
a cui sgabello
Nel v.264 usa questa espressione per indicare quella che era sempre stata la sua casa.
l'usato / suo nido
Chiasmo
Nel v.125 è presente un chiasmo per l'ordine degli elementi nella frase: nome + complemento di specificazione, complemento di specificazione + nome.madre è di parto e di voler matrigna
Nel v. 87 la struttura del verso è composta da aggettivo e sostantivo, e poi da sostantivo e aggettivo.
povero stato e membra inferme
Similitudine
Nel verso 177 paragona le stelle lontane, forse la nebulosa, a una nebbia.ch’a noi paion qual nebbia
Nel v.202 usa la similitudine per dire "come un piccolo frutto che cade dall'albero" sulle formiche, allo stesso modo accadde con la caduta di cenere e pietre vulcaniche con l'eruzione del Vesuvio.
Come d’arbor cadendo un picciol pomo
Nei versi 271-272 paragona la città di Pompei a un cadavere che viene riesumato, perché la città dopo esser stata ricoperta di magma e cenere ritorna a rivedere luce con gli scavi archeologici.
come sepolto / scheletro
Nel v.284 paragona la lava mortale a una fiaccola lugubre.
come sinistra face
Nel v.300 il poeta paragona la ginestra a se stesso.
anche tu
Apostrofe
Nel v.6 il poeta si rivolge direttamente alla pianta di ginestra.odorata ginestra
Nel v.34 si rivolge nuovamente alla ginestra.
o fior gentile
Nel v.53 il poeta dice al secolo di guardarsi e specchiarsi nelle pendici desolate del vulcano.
secol superbo e sciocco
Nei versi 184-185 è presente un'apostrofe verso la specie umana, alla quale il poeta chiede cosa sembri al suo pensiero o alla sua riflessione.
o prole / dell'uomo
Nel v. 199 vi è un'apostrofe verso l'infelice umanità.
mortal prole infelice
Nel v.297 il poeta si rivolge direttamente alla ginestra.
E tu, lenta ginestra
Personificazione
Nel v.7 viene usato l'aggettivo contenta, che è un'emozione umana, che di certo non può appartenere a una pianta.contenta
Nel v.30 associa al monte l'aggettivo "altero", che vuol dire "superbo".
l'altero monte
Nel v.31 utilizza il termine "bocca" per indicare l'apertura principale del vulcano da cui fuoriesce la lava.
ignea bocca
Nel v.34 usa l'aggettivo "gentile" per descrivere la ginestra.
o fior gentile
Nel v.53 attribuisce al secolo aggettivi per descrivere il carattere di una persona.
secol superbo e sciocco
Nei versi 124-125 si riferisce alla natura usando parole come madre degli uomini e matrigna dei suoi sentimenti.
che de' mortali / madre è di parto e di voler matrigna
Nel v.148 il poeta definisce la natura "malvagia".
empia natura
Nel v.209 fa riferimento alle formiche usando il sostantivo "gente".
l'assidua gente
Nel v.246 usa il verbo "sedere" in riferimento al vulcano, al posto di verbi come "sorge" o "si erge".
siede
Nel v.254 usa un termine usato per indicare la parte del corpo femminile dove si forma il bambino per indicare il punto interno del vulcano dove è contenuto il magma.
grembo
Nel v.255 usa un'altra parte del corpo riferita alla parte esterna del vulcano.
arenoso dorso
Enumerazione
Nei vv. 24-25 è presente un abbondante uso della congiunzione "e". Si tratta di un'enumerazione per polisindeto.e colti, / e biondeggiàr di spiche, e risonaro
Nei vv. 151-153 è presente un'enumerazione per polisindeto.
e il retto / conversar cittadino, / e giustizia e pietade
Nel v.221 è presente un'enumerazione per polisindeto.
e di metalli e d'infocata arena
Enumerazione per polisindeto (v.247)
ed ai figli ed agli averi
Enumerazione per polisindeto (v. 257)
e di Napoli il porto e Mergellina
Enumerazione per polisindeto (v.312)
e la sede e i natali
Antifrasi o ironia
Nel v.41 il poeta descrive ironicamente la natura come se fosse amorevole verso l'uomo ma in realtà è "crudele" stando a quanto ha descritto nei versi precedenti.all'amante natura
Nel v.51 ironizza sulla fiducia nel progresso.
le magnifiche sorti e progressive
Ossimoro
Nel v.53 ua due aggettivi che sono in forte contrasto fra loro per descrivere il secolo in corso (l'Ottocento).superbo e sciocco
Iterazione
Nei vv.260-261 viene ripetuto lo stesso verbo.desta
Antitesi
Nel v.72 sono in contrapposizione tra loro libertà e servitù. Il verso in questione dice: "Vai sognando la libertà, e allo stesso tempo vuoi rendere di nuovo schiavo il pensiero".Libertá vai sognando, e servo a un tempo
Nei versi 163-165 parla del cielo (parte alta) e del mare (parte bassa).
Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, / Cui di lontan fa specchio / Il mare
Nel verso 169 descrive la dimensione delle stelle prima come un punto, cioè minuscole, e poi come qualcosa di immenso, cioè che non si può misurare.
sembrano un punto, / e sono immense
Iperbole
Nei versi 170-171 dice che la terra e il mare sono un punto paragonati alle stelle.Che un punto a petto a lor son terra e mare / veracemente
Iperbato
Nei versi 41-43 l'ordine corretto è: "E la possanza ... anco estimar", cioè "e potrà inoltre stimare".E la possanza /qui con giusta misura / anco estimar potrà dell'uman seme
Nei versi 49-51 l'ordine corretto è: "Dipinte in queste rive ... le magnifiche sorti e progressive".
dipinte in queste rive / son dell'umana gente / magnifiche sorti e progressive
Nei versi 54-56 l'ordine corretto è: "che il calle insino allora ... abbandonasti".
che il calle insino allora / dal risorto pensier segnato innanti / abbandonasti
Nei versi 65-67 l'ordine corretto è: "ma piuttosto ... mostrato avrò quanto si possa aperto".
ma il disprezzo piuttosto che si serra / di te nel petto mio, / mostrato avrò
Nei versi 208-209 l'ordine corretto è: "e le ricchezze che ... l'assidua gente".
e le ricchezze ch'adunate a prova / con lungo affaticar l'assidua gente
Nei versi 215-216 l'intruso è "notte e ruina" che separa le due parti della frase che dovrebbero stare insieme.
di ceneri e di pomici e di sassi / notte e ruina, infusa / di bollenti ruscelli
Nei versi 222-226 l'ordine corretto è: "scendendo immensa piena, ... confuse e infranse e ricoperse in pochi istanti le cittadi che il mar là sull'estremo lido aspergea"-
scendendo immensa piena, / le cittadi che il mar là su l'estremo / lido aspergea, confuse / e infranse e ricoperse / in pochi istanti
Nei versi 284-286 l'ordine corretto è: "come sinistra face corre il baglior della funerea lava".
come sinistra face / che per voti palagi atra s'aggiri, / corre il baglior della funerea lava
Nei versi 315-317 l'ordine corretto è: "quanto ... non credesti".
quanto le frali / tue stirpi non credesti /o dal fato o da te fatte immortali
Ellissi
Nei versi 28-29 mancano elementi nella frase rendendola ridotta all'assenziale.agli ozi de’ potenti / gradito ospizio
Enjambement
schiena / del formidabil monte (vv. 1-2)
cosparsi / di ceneri (vv. 17-18)
si contorce al sole / la serpe (vv. 21-22)
Or tutto intorno / una ruina involve (vv. 32-33)
d’esaltar con lode / il nostro stato (vv. 38-39)
in cura / all’amante natura (vv. 40-41)
in un momento annulla / in parte (vv. 45-46)
risorgemmo / della barbarie (vv. 74-75)
per cui solo / si cresce (vv. 75-76)
il vero / dell’aspra sorte (vv. 78-79)
e del depresso loco / che natura ci die’ (vv. 79-80)
nòve / felicitá (vv. 103-104)
un’onda / di mar commosso (vv. 106-107)
l’ire / fraterne (vv. 119-120)
accresce / alle miserie sue (vv. 121-122)
a quella / che veramente è rea (vv. 123-134)
estima / gli uomini (vv. 130-131)
abbraccia / con vero amore (vv. 131-132)
a bruno / veste (vv. 159-160)
fa specchio / il mare (vv. 164-165)
di cui fa segno / il suol ch’io premo (vv. 186-187)
i derisi / sogni (vv. 194-195)
e copre / in un punto (vv. 211-212)
pasce / la capra (vv. 226-227)
intento / ai vigneti (vv. 240-241)
alla vetta / fatal (vv. 244-245)
il corso / del temuto bollor (vv. 252-253)
l’usato / suo nido (vv. 263-264)
come sepolto / scheletro (vv. 271-272)
innanzi / al futuro oppressor (vv. 308-309)