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Rifugio d’uccelli notturni di Salvatore Quasimodo

Appunto di letteratura sulla poesia Rifugio d’uccelli notturni di Salvatore Quasimodo: testo, parafrasi, analisi, figure retoriche e commento.
pino-distorto

Rifugio d'uccelli notturni è una poesia di Salvatore Quasimodo contenuta nella raccolta "Acque e terre".





Rifugio d'uccelli notturni: testo poesia

In alto c'è un pino distorto;
sta intento ed ascolta l'abisso
col fusto piegato a balestra.

Rifugio d'uccelli notturni,
nell'ora più alta risuona
d'un battere d'ali veloce.

Ha pure un suo nido il mio cuore
sospeso nel buio, una voce;
sta pure in ascolto, la notte.




Parafrasi

In cima si erge un pino contorto; attento e immobile, ascolta le profondità con il tronco piegato a forma di arco. Nell'ora più silenziosa della notte si può sentire il rapido battere delle ali degli uccelli notturni nel quale (nel pino) hanno fatto il nido (rifugio). Anche il mio cuore ha il suo nido sospeso nell'oscurità e una voce; anch'esso resta in ascolto durante la notte.



Analisi del testo e commento

Schema metrico: tre terzine di novenari.

Nella prima terzina l'autore descrive il paesaggio in base a quello che vede. In alto, cioè su una posizione elevata non precisata, si trova un pino con il fusto curvato a balestra (arma ad arco per lanciare frecce) in direzione dell'abisso, cioè verso il dirupo o precipizio, come se si fosse piegato per ascoltare con maggiore attenzione il suono della profondità, cioè il silenzio.
Nella seconda terzina l'autore descrive ciò che sente. Sui rami di questo albero si sente lo sbattere rapido di ali degli uccelli notturni, cioè quegli uccelli attivi principalmente nelle ore notturne (= nell'ora più alta).
Nella terza e ultima terzina il poeta crea un'analogia fra il suo cuore e il pino, dato che in entrambi pare sia presente un nido, inteso come rifugio. Come il pino, anche il suo cuore è sospeso nell'oscurità, curvato dai pensieri e dalle preoccupazioni, e ha anche una vocina interiore. Di notte, il suo cuore resta in ascolto, forse per scrutare il mistero dell'esistenza e calmare la sua inquietudine interiore.



Figure retoriche

  • Personificazione = "ascolta l'abisso" (v.2); "in ascolto" (v.9).
  • Metafora = "nell'ora più alta" (v.5); "Ha pure un suo nido il mio cuore" (v.7).
  • Analogia = "pino" (v.1) e "cuore" (v.7).
  • Enjambement = "l'abisso / col fusto piegato" (vv. 2-3); "risuona / d'un batter d'ali" (vv. 5-6); "il mio cuore / sospeso" (vv. 7-8).



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