Cessata la pioggia tutto appare diverso, gli odori, i colori... d'altronde è una tipica pioggia del mese di marzo, dove pur essendoci un clima primaverile può capitare qualche acquazzone che svanisce subito per poi fare nuovamente spazio al sole splendente.
Marzo: tutte le figure retoriche
In questa pagina trovate tutte le figure retoriche contenute nella poesia Marzo di Giorgio Caproni. Tra queste la più importante è certamente la personificazione che dona vitalità all'opera. Invece, per quanto rigarda testo, parafrasi e commento vi rimandiamo alla scheda principale.Metafora
I primi due versi della poesia (vv. 1-2) vanno a formare una metafora perché la terra non è un frutto appena sbucciata, nemmeno dopo che ha smesso di piovere. Non si tratta di una similitudine perché è priva del "come", e questa frase ha senso solo metaforicamente dato che si riferisce ai suoi intensi odori.la terra è un frutto appena sbucciato
Personficazione
La prima personificazione si trova al verso v.3 dove dice che il fieno ha il fiato, ma si sta riferendo all'odore del fieno bagnato, e non all'aria che fuoriesce dalla bocca.fiato del fieno
Nel v.4 la personificazione riguarda la risata del sole, nel senso che è splendente, quasi come se si stesse burlando della pioggia visto che andrà ad asciugare tutto quanto ha bagnato in precedenza, incluso la terra e il fieno.
ride il sole
Sinestesia
Nei versi 3-4 è presente una sinestesia perché si fa confusione tra olfatto (odore di bagnato) e gusto (sapore acre).il fiato del fieno bagnato è più acre
Enjambement
Alcuni versi vengono interrotti per poi continuare in quello seguente. Questa figura retorica è chiamata enjambement."la terra / è un frutto" (vv. 1-2)
"Il fiato del fieno bagnato / è più acre" (vv. 3-4)
"il sole bianco" (vv. 4-5)