La scala d'oro, illustrazione di Gustave Doré |
Analisi del canto
Gli elementi del cantoNel canto «di Pier Damiani» distinguiamo i seguenti elementi caratterizzanti:
- la speciale atmosfera del nuovo cielo di Saturno;
- la figurazione simbolica della scala d'oro;
- le dichiarazioni su Provvidenza e predestinazione divina;
- la figura storica e morale di Pier Damiani;
- la polemica antiecclesiastica.
Dal punto di vista della struttura generale del Paradiso, il canto costituisce un'unità lirico-narrativa con il successivo, dove alla figura di S. Pier Damiani si accoppia quella di S. Benedetto: una nuova coppia di «canti gemelli», analoga a quella formata dai canti di S. Francesco e S. Domenico, con protagonisti altri nobili esponenti di vita religiosa.
Il cielo di Saturno
L'atmosfera di questo cielo si presenta a Dante particolare e sospesa: l'assenza del sorriso di Beatrice e del canto dei beati crea intorno al poeta una tensione che indica la più alta e nuova condizione in cui si svolgerà l'azione. In quel silenzio si celebrerà con maggiore solennità il dialogo con Pier Damiani, e con maggior sbalordimento risuonerà quell'urlo finale dei beati, che segna la continuità narrativa con il canto successivo.
La scala d'oro
La scala celeste lungo la quale scendono dall'Empireo gli spiriti di Saturno è simbolo dell'ascesa a Dio attraverso la meditazione religiosa, lungo i «gradini» della contemplazione mistica. Si tratta della terza raffigurazione simbolica, tipica dei cieli superiori del Paradiso, dopo la croce nel cielo di Marte e l'Aquila nel cielo di Giove.
Il canto di Pier Damiani
È intorno alla figura del santo che sono costruiti gli aspetti più significativi del canto. Dante sceglie Pier Damiani a rappresentare gli spiriti contemplativi e a condannare la corruzione ecclesiastica, poiché egli impersona il suo ideale di uomo religioso: il santo, infatti, unisce alla vita mistica un'attiva partecipazione alle vicende politiche.
La predestinazione
Perché proprio Pier Damiani è stato mandato da Dio per parlare con Dante? La risposta non può essere conosciuta da nessuno, neanche dall'angelo più vicino a Dio, perché imperscrutabili sono i suoi disegni. La questione della predestinazione, già accennata nel canto precedente, trova così conclusivo corollario ai vv. 91-102, e diventa avvertimento agli uomini perché accettino i propri limiti intellettuali.
VEDI ANCHE: Paradiso canto 21 - Figure retoriche